
Questa sera, giovedì 7 luglio ’22, ho avuto l’opportunità di partecipare, assieme all’amico Andrea Nilandri, alla presentazione del nuovo “Comitato per la Casa” in Treviso. Devo sottoscrivere che la prima impressione su questo neo organismo autorganizzato da Fanton & C. è stata totalmente negativa, non per una questione partitica, ma del mancato vero ruolo di quello che deve essere una rappresentanza cittadina e la manipolazione dei veri bisogni della gente presente, senza contare l’evidente incapacità di conoscere l’iter e la composizione di una determinata pratica amministrativa.
Partiamo dalla presentazione del neo organismo: da una prima parte vi è la giusta volontà di rappresentare delle necessità, sociali e strutturali degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, di alcune vie del Comune di Treviso. In una seconda, di approfondimento, il vuoto completo sulle VERE capacità operative del gruppo, ivi compresi i limiti disposti dalla Legge.
In tutto il resto del tempo è stato dedicato alla volontà, quasi maniacale, di procedere all’accesso agli atti delle emergenze abitative che si sono svolte dal 2009 ai giorni attuali, data che a dire di Pierantonio Fanton, “prima quando c’era lui, era tutto regolare”.
Una particolarità da evidenziare è che tutto questo discorso iniziale è stato, ovviamente, ubriacato da un maremagnum di informazioni inesatte sul ruolo del Comune di Treviso e su quello di ATER Treviso, in merito agli assegnatari degli alloggi.
E’ proprio questa parte che è la più svilente su chi vuole interrogare le Istituzioni, non conoscere la composizione di una pratica di assegnazione di un’emergenza abitativa.
Come scritto in precedenza, Fanton in modalità loop, ha più volte manifestato la volontà di conoscere la documentazione, affermando che se non gli viene data sotto c’è un “magna magna” per la mancata trasparenza. Queste sue volontà che hanno anche un grosso problema di gestione interna al Comitato, sui dati sensibili (ma ci torno tra poco). Devo ricordare all’ex amministratore, che la pratica amministrativa a cui vuol aver accesso è altamente coperta della privacy, perchè contenente delle informazioni strettamente visionabili solo dai professionisti che l’hanno redatta. Si metta il cuore in pace, perchè le informazioni richieste non verranno divulgate.
Ritornando sul tema di gestione della privacy, chi autorizza Fanton & C. a gestire il dato sensibile della persona assegnataria? Con quale capacità e professionalità può andar a determinare se il percorso amministrativo e di redazione è esatto o meno? Perchè il Comune dovrebbe divulgare il nome degli assegnatari cosìcchè l’ex consigliere possa auto determinarsi sceriffo di quartiere ed accedere alle abitazioni? Queste alcune domande sulle volontà espresse da Fanton al tavolo.
La cosa più svilente, oltre alla mancata conoscenza di un atto amministrativo, è stata la cavalcata sulle spalle delle necessità dei cittadini, quelli economicamente più fragili, che veramente hanno delle necessità. Andar a far promesse, solamente per una sorta di protagonismo, ha dell’incredibile. Consiglio di non andare ad accedere fuochi su temi di ipotetici complottismi, su documenti che dovrebbe conoscere, ma che in evidenza ne ignora l’esistenza e il percorso.